Maratona di New York. Istruzioni per l’uso
Parlando della Maratona di New York è inutile dire queste DUE cose: 1) E' una Maratona come tutte le altre (non è vero); 2) Restate calmi (non ci riuscirete).
L'ho corsa due volte (2005-2006), la prima senza saperne assolutamente nulla, la seconda, invece, con la piena consapevolezza di tutto quanto.
E' un'esperienza incredibile, le emozioni che si vivono sono talmente intense che quando si è in Gara può capitare di correre come in una specie di stato di trance, è un po’ come perdere la percezione dello "spazio-tempo".
Specie nella prima metà della Gara, non ci capisci assolutamente niente! Stai correndo, senti tutto quello che ti arriva da fuori, la gente che urla il tuo nome e tu, davvero, non ci capisci più nulla. A differenza di altre Gare importanti, come ad esempio Berlino, qui a New York la gente non si limita a fare il tifo su tutto ciò che si muove...qui no! qui il tifo è "sulla persona"! qui la gente ti guarda fisso negli occhi e ti chiama per nome e ti ringrazia per quello che stai facendo. Da brividi!
In questo stato di corsa in "semi-incoscienza" ...non sai come si stato possibile ma... un attimo prima eri al Via che stavi salendo lungo il ponte Giovanni da Verrazzano e tutto d'un tratto, come se teletrasportato, ti ritrovi a scendere dal Pulaski Bridge, punto che segna il passaggio alla mezza maratona. New York è così, la prima metà scorre via veloce, molto veloce! La seconda parte un "po’ meno".
Ho visto le previsioni meteo per domenica e per ora sembrano buone. E' spesso il vento a condizionare la prima parte di gara, per ora sembra moderato. Staremo a vedere, ma non c'è da preoccuparsi. L'unica cosa che dovrete fare, visto che arriverete a Staten Island al mattino molto presto, sarà ricordarsi di portare con voi qualcosa da indossare prima della partenza e che vi possa tenere al caldo durante queste ore di attesa (anche una copertina dove magari potersi sedere). Tutto il vestiario di cui poi vi libererete andrà in beneficenza ai senzatetto di New York.
La partenza dal ponte di Verrazzano è in salita, ma non ve ne accorgerete e vi consiglio di non guardare il GPS. Quello che perderete a salire lo riguadagnerete poi in discesa. Fino all'ottavo miglio (13° km circa) il percorso scorrerà via molto bene, non troverete nessun punto duro o difficile da gestire, qui secondo me si può anche correre un po’ più veloci, ma sempre senza sopravvalutarsi. Per alcuni sarà difficile tenersi, ma tenete conto che nella seconda parte sarà fisiologico perdere qualche secondo al km, pertanto non sarà un errore mettere “fieno in cascina” nella prima ora di corsa.
Brooklyn ha leggeri sali-scendi che non disturbano più di tanto, e poi dopo una salita c'è sempre una discesa... qui il pubblico continua ad incitare e le gambe volano. Meglio di così! Usciti da Brooklyn si passa alla mezza maratona e, come detto in precedenza, ad attenderci ci sarà il Pulaski Bridge; Affrontate questo ponte con calma, accorciate il passo e lavorate bene di frequenza, non irrigiditevi ma correre sempre rilassati e vedrete che non sarà un ostacolo così difficile da superare.
Ve lo avranno detto tutti, ed in parte è vero, che il Queensboro Bridge è la parte più difficile dell'intera Maratona di New York.
Innanzitutto, quando arriverete al tanto famigerato 59th Street Bridge, sarete già tra il 15° e il 16° miglio, quindi attorno al 25 km di Gara. Ok si sale, ed è dura, come può essere dura correre su una normale salita, ricordiamoci però che non stiamo scalando l'Everest! Pubblico non ce né, ma è solo questione di tener duro per qualche minuto. Qui pensate a quanto vi siete allenati per affrontare questa gara e restate sereni, magari piangete se vi viene da farlo ma vi consiglio di tenere le lacrime ancora per qualche minuto... Arrivati a metà ponte inizierà la discesa (quasi un km, ed è molto veloce) e una volta arrivati in fondo girerete subito a sinistra e ad accogliervi, fuori da questo fottutissimo ponte, ci sarà praticamente tutta le gente di Manhattan e non solo! Verrete accolti da un boato pazzesco che, vi assicuro, mette i brividi anche ai Top Runners più navigati. Me lo ricordo ancora bene, sono passati 14 anni ma se ci ripenso mi viene ancora la pelle d'oca.
Bene dai, siamo a Manhattan (17° miglio - 27 km) e un bel pezzo lo abbiamo fatto, ora inizia il "bello". Manhattan in lingua unami significa "isola con molte colline" il che rende bene l'idea delle caratteristiche tecniche di questa parte del tracciato. Keep Calm and Carry On! Vuoi un consiglio, goditi questa parte perché sarà un ricordo indelebile che non potrà mai essere cancellato.
Corri rilassato e pensa un Km alla volta, i saliscendi della Fifht Avenue non sono infiniti e poi ci sei tu, con il tuo coraggio e la tua voglia di arrivare, e potrai contare sempre sul pubblico attorno a te, sempre pronto a sostenerti e a motivarti nei momenti di difficoltà. E' dura anche la Maratona di Vercelli quando si arriva a questo punto, ma lì non c'è il mondo intero a sostenerti come qui a New York!
Central Park. Siamo circa al 23° miglio (38° Km), ormai ci siamo! Al Parco ci si arriva dalla 5th Avenue, all'altezza della 90th Street, ed eccoci in quella che, secondo me, è la parte più tecnica e difficile del percorso della Maratona. Quattro km di saliscendi, ma ormai sulle gambe di km ne abbiamo già messi parecchi e quindi anche una salitina può apparirci come l'Empire State Building. Qui devi far leva su tutto quello che hai dentro ed arrivare a dare il massimo di te stesso, perché ora devi arrivare in fondo perché te lo meriti, perché hai un grande sogno da realizzare, perché devi mantenere una promessa fatta a te stesso o a qualcun altro. Per dirla alla Jesse Owen, una volta arrivato qui, dovrai far affidamento "sulla forza dei tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni". Ormai ci sei, devi tener duro, lasciati andare, piangi, urla, impreca se devi, ma non mollare per nulla al mondo.
Sei arrivato. Qui non ti dico niente, mi saprai dire tu quando ci sentiremo al tuo rientro in Italia.
Un grosso abbraccio e godetevi questa meravigliosa avventura, io vi seguirò da qui e farò il tifo per tutti Voi!.
Coach G.