Eliud Kipchoge e il successo del progetto INEOS 1:59
Recentemente abbiamo ammirato tutti l’impresa del mitico Eliud Kipchoge (35 anni), primo uomo ad aver corso la distanza della Maratona sotto le 2 ore (1h59’40”). C’è chi (come me e tanti altri) si è emozionato e chi, invece, ha voluto criticare l’evento organizzato dall'imprenditore britannico Sir Jim Ratcliffe parlando di farsa, di marketing estremo e altre cose del genere. Siamo in un paese democratico dove ognuno può dire la sua, sempre con educazione e con rispetto delle opinioni altrui. Personalmente so di aver assistito ad un evento incredibile, memorabile, destinato a fare storia. Che emozione, dall'inizio alla fine, ho ancora i brividi.
Quando arrivi per primo a compiere qualcosa di straordinario sei Tu il sognatore che ce l’ha fatta e diventi subito un esempio per moltissime altre persone. Sei un modello in grado di ispirare le nuove generazioni, che come te cercheranno di lavorare sodo per andare oltre ogni limite. Oltre ogni limite, già, proprio come hai fatto Tu, sognatore che ce l’ha fatta quando tutti ti dicevano che era impossibile.
Pacer perfetti
Ineos 1:59 Challenge: Macchina organizzativa straordinaria, con 41 Pacer (e che Pacer!) ad alternarsi lungo questo velocissimo tracciato attraverso l’Hauptallee, il lungo viale alberato nel cuore del Prater di Vienna.
Lepri di straordinaria caratura internazionale, tra i quali, citandone solo alcuni, l’eterno Bernard Kipchirchir Lagat (44 anni), i fenomenali fratelli norvegesi Henrik, Filip e Jakob Ingebrigtsen, l’Etiope Selemon Barega, il Keniota Marius Kipserem, vincitore quest’anno della Maratona di Rotterdam (2h04’11”), e l’oro olimpico di Rio nei 1500m piani, l’americano Matthew Centrowitz.
Il “Pacer dei Pacer” è stato il laser verde proiettato sull'asfalto dal veicolo elettrico che fungeva da “Metronomo per i Metronomi”. Questo sistema non aveva solo la funzione di scandire il passo, ma faceva molto di più; Questo Laser Verde disegnava sul terreno una particolare griglia con le posizioni corrette che i Pacer avrebbero dovuto mantenere (e lo hanno fatto) durante tutta la loro prova. La finalità di mantenere queste precise posizioni è stata ideata al fine di creare uno speciale scudo protettivo attorno a Kipchoge, così da ridurre il più possibile la resistenza dell’aria (un po’ come quando si corre indoor).
Il giorno perfetto
Grande organizzazione, con la ricerca della migliore finestra meteo per poter dare il via a questo straordinario evento destinato a fare storia. Robby Ketchell, responsabile del Team INEOS 1:59 per quanto riguardava l’aspetto meteorologico, aveva individuato proprio nella mattina di sabato 12 ottobre il momento ideale per poter iniziare a correre. Ore 8:00, vento inferiore a 2m/s e una temperatura, in partenza, attorno ai 9 gradi Celcius destinata a salire sensibilmente nelle due ore successive. Umidità contenuta, niente pioggia e niente sole, insomma, le famose condizioni ambientali perfette per poter correre una Maratona il più velocemente possibile.
La Scarpa perfetta
Eliud ha corso con un prototipo Nike, un evoluzione della già velocissima ZoomX Vaporfly Next%. Si dice che Nike lancerà a breve sul mercato questo nuovo prodotto con il nome di AlphaFLY.
Attendiamo la recensione di Massi, che sono certo riuscirà ad essere tra i primi a testare queste nuove scarpe. Intanto v’invito a leggere la sua recensione sulle "ormai superate" Zoom VaporFly 4%
Primi 5 Maratoneti al mondo
- 2h01'39" Eliud Kipchoge - Berlino 2018 (Nike) - Nike Zoom Vaporfly 4%
- 2h01'41" Kenenisa Bekele - Berlino 2019 (Nike) - ZoomX Vaporfly Next%
- 2h02'48" Birhanu Legese - Berlino 2019 (Nike) - ZoomX Vaporfly Next%
- 2h02'55" Mosinet Geremew - Londra 2019 (Nike) - ZoomX Vaporfly Next%
- 2h02'57" Dennis Kipruto Kimetto - Berlino 2014 (Adidas) - Adizero Adios BOOST
Tra i primi 5 migliori tempi mondiali nella gara di maratona, tutti corsi sotto le 2h03’, uno soltanto è stato ottenuto da un maratoneta NON sponsorizzato Nike. Si tratta del Keniota Dennis Kimetto che nel 2014, a Berlino, stabilì il Record Mondiale sui 42,195 metri con il tempo di 2h02’57”. Prima volta sotto le 2h03! Questo record mondiale resistette 4 anni e fu battuto proprio da Eliud Kipchoge, che alla Maratona di Berlino del 2018, con il crono finale di 2h01’39”, diventò anche il primo uomo a scendere sotto il muro delle 2h02 in Maratona.
Kimetto è stato quindi l’unico maratoneta al mondo capace di correre una Maratona sotto le 2h03’ utilizzando una scarpa SENZA carbonio.
E’ chiaro che con l’avvento delle nuove tecnologie la scarpa, oggi, è diventata uno strumento in grado di dare un reale vantaggio all'atleta che le calza. Il carbonio, negli anni, ha rivoluzionato il mondo dello sport, e meno male! Biciclette da corsa, sci, racchette da tennis, mazze da golf, i costumi del nuoto… e ora anche le scarpe da running. E perché no? Si chiama progresso, qualcuno lo chiama doping tecnologico.
Clima perfetto, percorso perfetto, ristori perfetti, pacer perfetti, scarpa perfetta, insomma…Tutto perfetto. Chapeau a tutta l’organizzazione del progetto INEOS 1:59 challenge.
Tutto quanto sopra citato corrisponde al vero, ma senza lo straordinario atleta che è Eliud Kipchoge, senza la sua classe, il suo talento, la sua corsa, i suoi sacrifici, la sua incredibile forza di volontà e quindi la sua mente, tutti questi sforzi organizzativi sarebbero risultati vani e oggi, qualcuno, avrebbe potuto dire “Era impossibile stare sotto le due ore”.
L’atleta Perfetto
Quel giorno Eliud è stato PERFETTO.
"Questo è stato il momento più bello della mia vita". Eliud dopo la gara.