30^ Marathon des Sables

La Marathon des Sables è una corsa a piedi nel Sahara sud marocchino, a tappe, in autosufficienza alimentare su una distanza di 250 chilometri circa. A questa 30° edizione parteciperanno una quarantina di Equipe ufficiali e ben 1330 concorrenti.
“Autosufficienza” significa che devi portare tutto l’occorrente per sopravvivere (e correre!) una settimana intera: zaino, sacco a pelo, kit sopravvivenza, vestiario, cibo. Insomma: tutto fuorché l’acqua che invece è razionata ma fornita dall'Organizzazione (in genere 9 litri al giorno che vengono utilizzati per bere, cucinare e per le necessità igieniche) I più spartani riescono a contenere il peso iniziale dello zaino in “soli” kg. 6,5 ai quali va aggiunto un peso ulteriore per il trasporto dell’acqua (in genere litri 1,5).
Si corre seguendo ogni specie di terreno: dune, fuoristrada, altopiani pietrosi, tracciati, ouads svuotati, palmeti, piccole montagne, rilievi le cui pendenze brusche ti fanno scoprire panorami allucinanti. Ci sono tappeti di erbe e di fiori sorti dopo una pioggia imprevista e pietraie che celano fossili. L'itinerario prevede 6 tappe in sette giorni, la lunghezza varia tra 30 e 100 Km. E’ prevista una tappa maratona di 42 Km ed una tappa non-stop circa di 100 Km da correre in parte di notte. Ci sono tante gare nel mondo ma questa ha un sapore differente. Questa è definita la corsa in autosufficienza a tappe più difficile al mondo. Da Palermo, quest’anno, partono 3 ultraveterani: Ferdinando Hardouin (detto “il Principe”), Luisa Balsamo e Mimmo Brusca rispettivamente con 11 e 8 e 4 partecipazioni all'attivo. Parte anche la matricola Cesare Di Marco detto CesarOne. Si ritroveranno con tutti gli altri al campo e condivideranno per una settimana la ricchezza dello stare insieme, il fascino dalla bellezza dei paesaggi del Sahara, la visione delle stelle la sera al bivacco.
La MdS è una corsa di gestione. Occorre gestire lo sforzo, l’alimentazione e l’acqua durante tutta una settimana. È una prova sportiva difficile, si svolge in un periodo nel quale la temperatura può raggiungere anche i 50 gradi. (51°C nella seconda tappa 2012) Pertanto, l'organismo nell'insieme è messo a dura prova. Fin dal momento d’inizio della preparazione tutti i pensieri – nel tempo libero – sono per la gara. Tutto ciò fa parte di quest’avventura nel deserto. Chi ha la fortuna di partecipare, vive un grande momento della sua vita e ne può essere appagato prima di partire!
Ermanno Nuccio